Necessità che Renzi risponda circa i 100 miliardi di vecchie lire che Alessandro Maiorano adduce avrebbe speso secondo logiche non orientate agli interessi pubblici.
Secondo me, caro Renzi, tu non capisci né perché sei lì né nessun altra delle cose che dovrebbe capire una persona che ricopre un simile ruolo.
Ciò però è ‘coerente’, perché finora la politica è servita solo a fare da garante degli immobilismi.
Solo che questo andava bene finché la società era agiata, mentre oggi, che non lo è più, sta nascendo l’esigenza di una politica dei veri cambiamenti.
Esigenza che ti ha già messo in crisi e in un baleno ti travolgerà, perché per produrre dei veri cambiamenti bisogna partire da così lontano (occorre un nuovo codice culturale e morale) che se vi mettete a pensarci tutti insieme il massimo che potete capire è che è meglio se tornate a più ordinari impieghi. In tutto ciò, nel mentre, c’è il problema morale.
Ora, vedi, tanti anni fa ho scritto che «Occorre che ci si liberi dal pregiudizio che l’onestà sia, o sia mai stata un valore. Ciò perché è invece un valore la volontà di prevaricazione, e dunque la disonestà, la quale è funzionale all’attuazione del piano esistenziale di ciascuno in base alle pulsioni fondamentali che governano addirittura la vita dell’universo: volontà di sopravvivere, svilupparsi, riconoscere, essere riconosciuti, raggiungere il massimo del risultato con il minimo dell’impegno. Solo la contrapposta ‘disonestà’ di tutti ha infatti la forza di rendere dinamici quei meccanismi che danno luogo allo sviluppo. Poi, quando l’eccesso delle contrapposizioni dovute a questa disonestà crea l’esigenza di una regola, o di una nuova regola, come oggi, gli individui ‘si accordano’ e pervengono ad una morale che consenta a ciascuno di raggiungere più facilmente i suoi obiettivi. Una morale che quindi riuscirà ad affermarsi solo nella misura in cui risulterà essere più vantaggiosa della disonestà, e che in ogni caso verrà meno quando verrà meno il controllo. Un controllo che, nello Stato di diritto non potrà che essere il controllo dell’autorità giudiziaria: ovvero un controllo che la magistratura dovrebbe esercitare ed ha invece esercitato solo e sempre mediandolo eccessivamente con i vostri interessi individuali e di casta». Sennonché, pur essendo tu solo uno di questi innumerevoli moralisti di dozzina, e non potendo quindi certo parlarti in nome del senso dell’onore o dell’onestà morale per come li intendo io, ti faccio però osservare che, anche nell’ambito morale e politico nel quale vivi tu (che a me fa orrore), non ti conviene non rispondere a Maiorano.
Per il momento, infatti, un po’ ti salvaguardano perché, nonostante vorrebbero già mandarti via (è divenuto subito palese che non risolverai nulla), non sanno però cos'altro inventarsi per sostituirti, dato che di intraprendere la via del vero cambiamento per il momento non se ne parla nemmeno.
Quelle accuse però sono ormai note a tutti, e tacere accelera i processi attraverso i quali comunque sia ti stanno già scavando la terra sotto i piedi.
Alfonso Luigi Marra
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