90% degli europei utilizzera' tutto il reddito per cibo ed energia - Lancet : tutta colpa dei no vax, vaccinazione di massa

La Giornata oggi inizia bene : "Oggi c’è il rischio di crack tra le società energetiche per la crisi di liquidità causata da normative pensate dopo Lehman, che hanno dato un grande ruolo alle controparti centrali (clearing house) e hanno aumentato il meccanismo delle garanzie".  (Sole 24 ore) Poiché le banche centrali di tutto il mondo aumentano contemporaneamente i tassi di interesse in risposta all'inflazione, il mondo potrebbe avvicinarsi a una recessione globale nel 2023, e a una serie di crisi finanziarie nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo, secondo un nuovo studio completo della Banca Mondiale. Prosegue ancora meglio : Allarme della Banca Mondiale – L’economia globale rischia di sprofondare in recessione L'economia mondiale rischia di sprofondare in recessione, avverte l’istituto con sede a Washington, con l'inflazione ai massimi da decenni, l'economia globale che subendo il rallentamento più marcato dal 1970 e la fiducia dei cons...

Questa Europa ci ammazza, lo dice pure l’Ilo

Questa Europa ci ammazza, lo dice pure l’Ilo

L’Organizzazione mondiale del lavoro conclama che nella Ue con l’austerità made in Bce si è creata meno occupazione e più debito.
Questa Europa delle banche e dei diktat della Bce non fa che peggiorare la situazione, per di più in un quadro economico globale negativo. 
A dirlo non siamo soltanto noi, ma anche l’Ilo, l’Organizzazione internazionale del lavoro.
Infatti le politiche di austerità praticate in alcuni Paesi dell’eurozona, come (tanto per cambiare) l’Italia, per rimettere
in sesto i conti pubblici non solo hanno depresso la domanda aggregata, con conseguenze negative sull’occupazione, ma non sono nemmeno riuscite a ridurre il debito, che è invece cresciuto ulteriormente (dati conclamati pochi giorni fa da Bankitalia. È quanto si legge nel rapporto “Global Employment Trends 2014″ dell’Ilo.
“Nei Paesi in crisi nella periferia dell’eurozona (i cosiddetti ‘Piigs’: Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna) – si legge nel rapporto – le misure di consolidamento fiscale hanno avuto effetti negativi diretti sui consumi privati e, di conseguenza, la crescita è calata più del debito, aumentando ulteriormente il peso del debito in relazione al Pil”. In Giappone, dove invece è stata seguita una politica fiscale espansiva in contrasto alla crisi, sottolinea ancora l’Ilo, il rapporto debito/Pil non è cresciuto a ritmi più veloci che in passato. 
Secondo l’Organizzazione, un riequilibrio delle politiche macroeconomiche e un aumento dei redditi da lavoro migliorerebbero in modo significativo le prospettive del mercato del lavoro, creando 6,1 milioni di posti di lavoro in più nei Paesi del G20 entro il 2020, riducendo il tasso di disoccupazione di 1,8 punti percentuali e rendendo più semplice anche il raggiungimento degli obiettivi fiscali. 
Chi glielo dice a Letta&Co. che qua si sta parlando addirittura di ridurre la pressione fiscale, di diminuire la tassazione sul lavoro? Altro che conti della serva su mini-Imu e affini.

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