90% degli europei utilizzera' tutto il reddito per cibo ed energia - Lancet : tutta colpa dei no vax, vaccinazione di massa

La Giornata oggi inizia bene : "Oggi c’è il rischio di crack tra le società energetiche per la crisi di liquidità causata da normative pensate dopo Lehman, che hanno dato un grande ruolo alle controparti centrali (clearing house) e hanno aumentato il meccanismo delle garanzie".  (Sole 24 ore) Poiché le banche centrali di tutto il mondo aumentano contemporaneamente i tassi di interesse in risposta all'inflazione, il mondo potrebbe avvicinarsi a una recessione globale nel 2023, e a una serie di crisi finanziarie nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo, secondo un nuovo studio completo della Banca Mondiale. Prosegue ancora meglio : Allarme della Banca Mondiale – L’economia globale rischia di sprofondare in recessione L'economia mondiale rischia di sprofondare in recessione, avverte l’istituto con sede a Washington, con l'inflazione ai massimi da decenni, l'economia globale che subendo il rallentamento più marcato dal 1970 e la fiducia dei cons...

Dal nostro intestino una possibile cura per l'Alzheimer

Dal nostro intestino una possibile cura per l'Alzheimer
Dal nostro intestino una possibile cura per l'Alzheimer
Una tossina prodotta dall'Escherichia coli, comune batterio presente nell'uomo, riesce a produrre nei topi usati per la ricerca una regressione dei sintomi neutroinfiammatori: lo dimostra il lavoro condotto da ricercatori Iss e Università di Bologna. La conferma definitiva arriverà solo dalla sperimentazione umana
Una singola dose di una tossina prodotta da un comune batterio (l'Escherichia coli) presente nell'intestino umano riesce a far regredire i sintomi neuroinfiammatori dell'Alzheimer. E' quanto dimostra uno studio tutto italiano - nato dalla collaborazione fra ricercatori del Dipartimento del farmaco dell'Iss e studiosi di Farmacia, Biotecnologie e Scienze mediche dell'Università di Bologna - in topi usati come modello di studio per questa malattia neurodegenerativa. 

Ricerche svolte presso l’Istituto Superiore di Sanità avevano già evidenziato come la tossina, il CNF1, possa stimolare la plasticità cerebrale e le capacità cognitive in topi sani. Ma il nuovo studio fa un passo avanti e apre nuovi possibili scenari nella lotta all’Alzheimer. "Nel corso delle nostre ricerche – spiega Carla Fiorentini, coordinatrice del gruppo dell’Iss che si occupa della tossina in questione – avevamo già evidenziato come il CNF1 possa stimolare la plasticità cerebrale e combattere i deficit cognitivi e di coordinazione in un modello murino per la Sindrome di Rett, malattia rara del neurosviluppo".

"Oggi dimostriamo di poter contrastare, grazie al CNF1 - spiegano Gabriele Campana e Roberto Rimondini-Giorgini, 
coordinatori del gruppo dell’Università di Bologna - importanti sintomi neuroinfiammatori, comuni a diverse malattie neurodegenerative, inclusa l’Alzheimer, per le quali non esiste una cura".

Da questo studio pre-clinico è nato un brevetto internazionale. La tappa successiva è la sperimentazione sull'uomo: gli studiosi si augurano che possa avvenire in breve tempo. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Plos one.

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