90% degli europei utilizzera' tutto il reddito per cibo ed energia - Lancet : tutta colpa dei no vax, vaccinazione di massa

La Giornata oggi inizia bene : "Oggi c’è il rischio di crack tra le società energetiche per la crisi di liquidità causata da normative pensate dopo Lehman, che hanno dato un grande ruolo alle controparti centrali (clearing house) e hanno aumentato il meccanismo delle garanzie".  (Sole 24 ore) Poiché le banche centrali di tutto il mondo aumentano contemporaneamente i tassi di interesse in risposta all'inflazione, il mondo potrebbe avvicinarsi a una recessione globale nel 2023, e a una serie di crisi finanziarie nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo, secondo un nuovo studio completo della Banca Mondiale. Prosegue ancora meglio : Allarme della Banca Mondiale – L’economia globale rischia di sprofondare in recessione L'economia mondiale rischia di sprofondare in recessione, avverte l’istituto con sede a Washington, con l'inflazione ai massimi da decenni, l'economia globale che subendo il rallentamento più marcato dal 1970 e la fiducia dei cons...

Vesuvio pronto ad esplodere

Vesuvio pronto ad esplodere

Ci risiamo, anche se si passa la maggior parte del tempo a formulare teorie catastrofiste sulla cometa ISON, ogni tanto una piccola parentesi piu’ terrena ci sta sempre bene. Cosa potremmo tirare fuori per spaventare un po’ di gente: semplice, un evergreen del catastrofismo, il Vesuvio!
Cosa significa?
In questi giorni il web sta letteralmente esplodendo con decine
di articoli che parlano del Vesuvio. 
Attenzione, in che senso ne parlano? 
L’eruzione del Vesuvio sarebbe prossima, si trattera’ di un’eruzione letteralmente esplosiva con addirittura un milione di morti in 15 minuti.
Chi lo dice?
La fonte iniziale, come riportato da molti siti, sarebbe il professor Flavio Dobran, esperto di vulcani e docente della “New York University”.
A questo punto voi direte: ok, la solita bufala con un professore inventato di un’universita’ che non esiste o, in alternativa, un ricercatore indipendente al servizio di chissa’ quale testata inutile.
Mi dispiace deludervi ma il prof. Dobran esiste veramente ed e’ veramente un esperto di vulcani.
A questo punto, credo sia il caso di passare attraverso questa notizia e vederci chiaro.
Come potete leggere da molti siti, Dobran avrebbe studiato la storia geologica di molti vulcani sulla Terra per cercare di simularne il comportamento futuro.
 Da questa analisi sono venuti fuori risultati molto interessanti per il nostro Vesuvio. 
In particolare, sempre secondo questo modello, il Vesuvio avrebbe un comportamento ciclico alternando eruzioni di lieve e forte intensita’. 
Sempre secondo questi calcoli, e considerando che Dobran e’ anche un esperto di fluidodinamica, sarebbe stato possibile prevedere anche la dinamica dell’eruzione violenta, che sarebbe la prossima.
 La caldera sotto il vulcano raggiungerebbe fortissime pressioni con temperature molto elevate. 
Questo comporterebbe, da un’analisi del substrato attuale, la formazione di una sorta di pentola a pressione sprovvista di valvola di sfogo. 
L’aumentare delle pressioni porterebbero ad un certo istante ad una rottura completa del cono vulcanico provocandone dunque l’esplosione.
Ora, ragioniamo su quanto detto: modello di comportamento di un vulcano. 
Vi dice niente questa frase? 
L’analisi condotta dallo scienziato e’ assolutamente seria e va presa in considerazione.
 In che modo? 
Lo studio dinamico dei fluidi interni del Vesuvio hanno permesso di determinare una struttura in grado di reggere pressioni molto alte. 
Se vogliamo dirlo in termini semplici, la differenza principale tra il Vesuvio e l’Etna e’ proprio questa. 
Se, da un lato, l’Etna e’ una sorta di colabrodo che erutta in continuazione in modo lieve, dall’altra il Vesuvio tiene tutto all’interno arrivando, prima o poi, ad un punto di rottura completo con una violenta eruzione.
A parte lo studio completo e assolutamente degno di nota, al solito, i catastrofisti hanno preso solo la parte secondo loro interessante o meglio manipolabile cioe’: l’esplosione conseguente alla pressione e le alte temperature prodotte.
Questi aspetti sono noti da tempo e ne avevamo gia’ parlato in un articolo specifico:
- Cosa succede in Campania?
In particolare, avevamo gia’ fatto anche tutti i confronti mostrando, in un altro articolo, il diverso comportamento di altri vulani nostrani come il gia’ citato Etna e lo Stromboli:
- Due parole sull’Etna e sullo Stromboli
Ora, quando dovrebbe avvenire questa eruzione? 
E’ possibile che sia prossima?
La risposta alla prima domanda e’ “non lo sappiamo”, la seconda invece e’ “assolutamente no”.
 Attenzione pero’, se non sappiamo quando avverra’ l’eruzione, come possiamo dire che non sara’ a breve?
Anche qui, basta ragionare con la testa per capire dov’e’ la verita’. 
Lo studio di Dobran non consente assolutamente di determinare il momento dell’eruzione ma solo come questa avverra’. 
Ora pero’, come detto in precedenza, la dinamica precedente all’esplosione presenterebbe dei movimenti caratteristici assolutamente ben identificabili.
 Immaginate la caldera del vulcano che va in forte pressione, cosa succederebbe all’esterno?
 Sicuramente questo provocherebbe una serie di terremoti di intensita’ crescente.
 Inoltre, ci sarebbero fenomeni di innalzamento del terreno assolutamente non trascurabili.
Sono presenti oggi questi fenomeni?
Assolutamente no. 
Oggi sentiamo parlare di attivita’ sismica sul Vesuvio e movimenti del terreno che si alza e si abbassa. 
Anche se simili, questi non sono assolutamente segnali precursori dell’esplosione ma conseguenze della normale attivita’ del vulcano, sempre presente.
 Come visto, le intensita’ dei fenomeni precursori sarebbero estremamente piu’ intense e assolutamente non confondibili con quelle standard.
Allora possiamo stare tranquilli?
Anche qui, come detto nei precedenti articoli, mi permetto di dissentire. 
Anche se oggi non siamo in procinto dell’eruzione, sapiamo che, prima o poi, questa ci sara’.
 Bene, dovremmo sfruttare questi momenti per predisporre piani di sicurezza, mettere in sicurezza la zona, definire zone rosse, ecc. 
Tutte attivita’ che, quando l’emergenza scattera’, potrebbero essere in grado di salvare molte vite. 
Ad oggi, anche se qualcosa si sta muovendo, le attivita’ in corso sono sempre troppo poche. 
Complice la crisi e, permettetemi, anche la mentalita’ locale, siamo abituati a non preoccuparci di qualcosa fino a che questo qualcosa non diviene un’emergenza. 
Come potete facilmente immaginare, questo approccio e’ fallimentare. 
Perche’ aspettare di piangere i morti quando, oggi, potremmo fare in modo che la conta sia molto ridotta?

Di Matteo Martini

Fonte:http://psicosi2012.wordpress.com/2013/11/29/vesuvio-pronto-ad-esplodere/
http://pianetablunews.wordpress.com/2013/11/30/vesuvio-pronto-ad-esplodere/

Commenti