ITALIA: BONIFICHE AMBIENTALI INESISTENTI, IN COMPENSO SOLDI PUBBLICI SPERPERATI E SALUTE A RISCHIO. LE ECOMAFIE RINGRAZIANO LO STATO
di Gianni Lannes
Inquinamento, malattie e morte: il vero lusso è la salute. Quasi 12 milioni di cittadine e cittadini italiani (dati ufficiali), compresi i bambini sopravvivono in aree a grave rischio ambientale del Belpaese.
Le bonifiche previste dal decreto del ministero dell’Ambiente datato 18 settembre 2001, non sono state ancora realizzate da Stato e Regioni, mentre le zone inquinate sono aumentate a dismisura, e risultano ormai fuori controllo.
In compenso i quattrini dell’ignaro contribuente sono stati sperperati impunemente.
Sono passati una mezza dozzina di governi eterodiretti dall’estero, ma della salute umana di un intero popolo la casta politica tricolore, spesso in affari con le mafie organizzate, se n'é sempre fregata. E’ ora di archiviare in blocco, tutti i politicanti spazzatura, già bollati dalla Corte costituzionale come onorevoli illegittimi, ossia abusivi.
L'Italia è l'unico paese al mondo dove i rifiuti si riciclano soltanto in politica.
«Visti i decreti ministeriali di perimetrazione dei primi siti di interesse nazionale individuati dalla legge n. 426/1998 e precisamente: Cengio e Saliceto del 20 ottobre 1999; Massa e Carrara del 21 dicembre 1999, Napoli orientale del 29 dicembre 1999; Pieve Vergonte del 10 gennaio 2000; Balangero del 10 gennaio 2000; Casal Monferrato del 10 gennaio 2000; Manfredonia del 10 gennaio 2000; Litorale Domitio Flegreo ed Agro Aversano del 10 gennaio 2000; Pitelli del 10 gennaio 2000; Taranto del 10 gennaio 2000 Brindisi del 10 gennaio 2000; Piombino del 10 gennaio 2000; Gela e Priolo del 10 gennaio 2000; Venezia-Porto Marghera del 23 febbraio 2000, con i quali sono stati perimetrati, sentiti i comuni interessati, dal Ministro dell'ambiente sulla base dei criteri di cui all'articolo 18, comma 1, lettera n) del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 e successive modificazioni, i primi siti di interesse nazionale individuati dall'articolo 1, comma 4, della legge n. 426/1998;
Vista la legge 23 dicembre 1999, n. 488; Vista la legge 23 dicembre 2000, n. 388, ed in particolare l'articolo 114, commi 24 e 25, che ha individuato tre nuovi siti di interesse nazionale: Sesto San Giovanni, Napoli Bagnoli-Coroglio, Pioltello e Rodano; Ritenuto di identificare, in ragione della predetta similitudine, tra gli interventi proposti quali ulteriori interventi di interesse nazionale quelli relativi ai seguenti siti: Basse di Stura (Torino), Biancavilla, Bolzano, Cerro al Lambro, Cogoleto (Stoppani), basso bacino del fiume Chienti, Crotone, Emarese (Aosta), Fibronit (Bari), Fidenza, provincia di Frosinone, laguna di Grado e Marano, Guglionesi II, Livorno, Mardimago e Ceregnano (Rovigo), Milano-Bovisa, fiumi Saline e Alento, comprensorio Sassuolo-Scandiano, Sulcis Iglesiente-Guspinese, Terni, Tito, Trento Nord, Trieste.
Tenuto conto che i nuovi siti di interesse nazionale individuati dalla legge n. 388/2000 e i siti individuati dal presente Programma nazionale di bonifica devono essere perimetrati secondo le medesime procedure di cui alla legge n. 426/1998 e ritenuta l'opportunita' di allegare al Programma nazionale le schede tecniche illustrative dei siti nazionali dalle quali risultano, tra l'altro, la situazione di inquinamento, il costo di massima presunto degli interventi di bonifica e ripristino ambientale nonche' le motivazioni della rilevanza nazionale degli stessi;
Considerato l'elevato numero dei siti, la complessita' delle situazioni presenti negli ambiti perimetrati, la mancanza di indicatori puntuali dello stato di contaminazione degli stessi, l'urgenza di avviare gli interventi di riduzione degli effetti dell'inquinamento, la necessita', a tali scopi, di individuare puntualmente le aree e di identificare il tipo ed il livello di contaminazione mediante adeguata caratterizzazione analitica…».
Pubblicato da Gianni Lannes
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