Dati istat-il numero degli occupati extracomunitari equivale al numero dei poveri italiani
Parliamo di numeri oggettivi,i numeri non hanno ideologia,non hanno colore,non sono razzisti,sono appunto dei dati oggettivi,e quindi quale migliore fonte dei dati istat?
Quindi partiamo da 2 parametri,istat ci dice che il 13% di italiani e' disoccupato,e di questi circa 4 milioni versa in gravi difficolta' economiche equiparabili ad an regime di estrema poverta',e poi ci dice che tra gli immigrati regolari il tasso di disoccupazione e'del 19%
Ora i regolari in italia sono 4.387.721 (2012).
Ora facendo una stima molto indicativa senza fari i fiscali con la calcolatrice ,possiamo affermare indicativamente che 3.500.000 (tremilionicinquecentomila) dli lavoratori immigrati lavorano regolarmente, come e' giusto poiche' se li fai entrare devi dargli anche la possibilita'di vivere,il dato
che balza agli occhi pero' e' che la cifra' di lavoratori immigrati corrisponde grosso modo agli italiani in poverta'..
Ora io non intendo in alcun modo alimentare il razzismo o la xenofobia,o sponsorizzare una forza politica invece che un'altra,come gia' dichiarato in altri post sono apolitico o anarchico ( come vi piace di piu'),voglio soltanto riflettere su dei dati oggettivi impietosi come solo i numeri lo sanno essere..
Le mie modeste capacita' celebrali mi dicono intanto 2 cose,la prima e' che questo flusso migratorio non riusciremo a fermarlo,almeno in tempi brevi, e stiamo parlando di stime al difetto di circa 1000 arrivi quotidiani,destinati ad aumentare sensibilmente a causa del bel tempo e del cordone navale di assistenza che in qualche modo incoraggia ( d'altronde siamo un popolo di mare e quando qualcuno e' in pericolo va salvato..e' la legge naturale del mare..e anche umana),l'europa,si,ci da una mano a salvarli ma poi li sbarca in territorio italiano,quindi volenti o non volenti e' un problema che ci dobbiamo sobbarcare noi...e'inutile continuare a piangere e lamentarsi...
Premetto che lo scrivente da molti anni ha sollevato questo problema, che sarebbe esploso se non gestito ( mi sono sempre trovato d'accordo con le teorie della buonanima di oriana fallaci), ma al punto in cui siamo giunti , credo che con il nostro buonismo ipocrita abbiamo gettato le basi per un evento epocale ormai inarrestabile, a meno che qualcuno non se ne esca fuori con un abbattimento di massa come si fa con i piccioni quando esagerano con la demografia,e sappiatelo in quel caso mi schierero' dalla parte dei piccioni e della vita umana, e ritengo anche inutile cavalcare a scopo strumentale politico le pur veritiere ripartizione di colpe tra business mafie e politiche, sono tutte cose vere ma ininfluenti allo stato attuale, abbiamo messo in moto il macchinario e non riusciamo piu' a fermarlo ,indipendentemente dalle responsabilità, a meno di non dirottare le navi direttamente su auschwitz previo opportuni restauri,pero' non ditelo a certi personaggi perche' altrimenti potrebbero anche prenderlo sul serio..
Ora qualcosa mi dice che se aumentiamo la popolazione in modo esponenziale, dovremmo anche aumentare l'offerta di lavoro, per dare la famosa dignita' ad ogni essere umano, cosi' come proclamato da sempre dai famosi buonisti,( gli altri sono tutti mostri razzisti che con gli immigrati ci vorrebbero fare carne per allegre grigliate in campagna con gli amici), oppure dovremo dividere la torta esistente in fette sempre piu' piccole per dividerle con tutti, ma si sa' che il potere di moltiplicazione dei pani e dei pesci e cosi' anche delle fette apparteneva solo a nostro signore,e cosi' arriviamo al punto che con tutta la buona volonta',le fette non bastano piu' per tutti
Ora puo' darsi che parlando di fette che non bastano piu',anche i buonisti abbiano un sussulto di panico,nel caso che dovesse toccare anche a qualcuno di loro,di rimanere senza fetta,ma niente paura io sono qua apposta per offrirvi la soluzione ,a meta' tra il provocatorio ( per riflettere)e a meta'con il reale ( ho una visione socialista della vita)..
Come gia' detto abbiamo innescato un evento epocale,innarestabile,e non potra' essere fermato con metodi convenzionali,anzi non potra'essere arrestato affatto,potremo soltanto amalgamarci con lo stesso fenomeno e farne parte integrante,e per far cio'dobbiamo ragionare in modo totalmente nuovo,mettendo in campo una mentalita' mai emersa fino ad ora ,se non a parole,adesso la dobbiamo mettere in pratica,se non vorremo arrivare a uno scontro sociale e razziale,abbiamo veramente la possibilita' di dare l'esempio a tutti.
Propongo quindi,anche e sopratutto in riferimento ai principi di carita' cristiana e solidarieta' dietro i quali i buonisti si sono sempre trincerati, che ogni italiano si spogli di tutti i suoi averi ,mobili ed immobili, doni tutto quanto allo stato (anche la chiesa vaticana e' chiamata a questa prova suprema), lo stato da parte sua DOVRA' OCCUPARSI di edilizia popolare e servizi per TUTTI, ogni italiano dovra' rinunciare al proprio posto di lavoro in favore degli immigrati,in cambio ogni italiano ricevera' un vitalizio derivante dalle imposte trattenute sulle buste paga dei lavoratori subentrati ai nostri attuali impieghi,( pensavo ad una cifra compresa tra i 1500 e i 2000 euro/mese, +alloggio gratis),cosi'avremmo anche risolto in modo definitivo anche l'annoso problema di conflitto di classe sociale,saremo tutti uguali,1 varra' veramente 1, al di la'che sia un plurilaureato o un operatore ecologico-
In pratica propongo di regalare il paese ad altri popoli in cambio di un contratto di vitalizio per numero di generazioni da definire..
Questa signori buonisti e' la mia proposta,mi avete convertito,,non abbiamo altra scelta,avete vinto voi..pero'adesso vengo a sfidarvi sul vostro stesso terreno,bisogna passare dalle parole ai fatti, e siccome la rete non perdona e ricorda,io prometto di essere il primo firmatario qualora qualcuno volesse trasformare questa bozza in qualcosa di piu'serio,io sono pronto,se lo fate anche voi ,a spogliarmi di tutti i miei averi per dare inizio ad una nuova era fondata sui valori da voi sempre sbandierati...io sono pronto e vi sfido pubblicamente
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