HA VINTO IN TUTTA EUROPA LA RIBELLIONE ALL’UE E ALL’EURO E DRAGHI TREMA
Ben risvegliati, italiani.
Vi do qualche notizia così, in poche righe: elezioni presidenziali in Polonia, ricordate?
Ne abbiamo scritto una quindicina di giorni fa.
Ieri, domenica, il ballottaggio: ha vinto il signor Duda, il campione polacco dei NO euro, dei NO Ue, degli avversari diretti e implacabili delle oligarchie di Bruxelles e della Bce.
podemos1Ma si è votato anche in Spagna, cari italiani.
Erano le amministrative.
Ha trionfato Podemos che ha conquistato Barcellona e schiantato il PPE di Rajoy corrotto e piegato alle mafie della Ue.
In autunno ci saranno le politiche, e dopo questo dilagare di Podemos nel voto locale, a livello
nazionale – dove è molto più forte – spazzerà via tutto e tutti.
Il programma di Podemos è identico a quello di Syriza in Grecia: basta austerità, basta diktat economici della Ue, basta intromissioni della Bce, basta disoccupazione.
Investimenti, aumenti salariali, e se non piacerà alle mafie finanziare di Bruxelles, peggio per loro.
O così o via dall’euro.
Vi basta per iniziare la settimana col piede giusto?
Eh, no!
Non è finita.
Ancora ieri, Draghi ha detto pubblicamente che le divergenze delle economie della zona euro e delle condizioni di bilancio pubblico dei Paesi dell’euro se non saranno sanate a breve produrranno condizioni esplosive che metteranno a rischio di deflagrazione la stessa valuta unica europea.
Detto in breve: l’euro ha i giorni contati, perchè quel che Draghi vorrebbe imporre agli stati dell’eurozona ovviamente non avverrà.
E sempre ieri, il ministro dell’Interno della Grecia ha dichiarato pubblicamente che lo Stato non ha in cassa i soldi per ripagare il prestito fatto dall’Fmi alla Grecia contratto dai precedenti governi fantoccio, ultimo dei quali quello Samaras, anxh’essi spazzati via – come è accaduto ieri in Polonia e Spagna – dagli elettori non appena hanno avuto modo di andare alle urne.
Dulcis in fundo, giusto per chiudere in bellezza la veloce carrellata di notizie dall’Europa, ieri il Corriere della Sera ha pubblicato la notizia che la Banca d’Inghilterra ha da tempo al lavoro un gruppo – segreto – di massimi dirigenti che stanno preparando l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue, dando quindi per scontate due cose: la prima, si farà prestissimo il referendum, la seconda, viceranno a valanga i sì all’abbandono del barcone Ue già semiaffondato.
Ora, non è abitudine e costume del sottoscritto vantarsi della giustezza delle proprie analisi, però per chi legge il mio giornale nulla di quanto appena saputo scorrendo queste righe risulta una “novità” o una “sorpresa”.
Lo scrivevo un anno fa.
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