Come si potrebbe gestire la crisi migratoria nella prima fase,a livello europeo....
Per gestire questa crisi occorrono risorse economiche ,disponibilita' non imposta per obbligo ,ma per convinzione degli stati membri dell'ue,non far percepire ai popoli ue senso di iniquita' sociale e pericolo pubblico ,cercando di affrontare il problema in modo che sia soltanto di carattere temporaneo ,vale a dire ospitalita' soltanto fino a quando nei vari paesi non finiranno le guerre ,quindi si all'ospitalita ,ma non all'integrazione ,i paesi che ospiteranno, non dovranno sentire la loro identita' sicurezza,e posti di lavoro minacciati dai migranti ,a meno che non sia una scelta specifuca di quel singolo stato..
Queste le linee sommarie di una possibile gestione temporanea ,entriamo nel dettaglio:
Iinnanzi tutto,dobbiamo fare una conta dei paesi ue ,in cui dobbiamo contare i paesi che offrono disponibilita' per accogliere ,e i paesi che non vogliono accogliere ,ma che cmq si devono rendere disponibili a gestire i problemi di logistica e smistamento anche nei loro paesi ,offrendo trasporti ,cibo e cure mediche all' interno dei campi di prima accoglienza provvisoria, di solo transito e smistamento,per esempio questa potrebbe essere un'opzione offetta all'ungheria in questo momento..
A Monte di tutto andrebbe fatto un censimento dei paesi veramente in guerra ,e soltanto a quelle popolazioni riconoscere il diritto di profugo,tutti gli altri devono essere rimpatriati senza pieta',se necessario anche con l'uso della forza ,poiche devono essere consideraati usurpatori di risorse sottratte ai veri profughi ,e siccome le risorse non sono illimitate,devono essere suddivise tra chi ha bisogno veramente..
Gli stati che offriranno ospitalita', non potranno scegliere la nazionalita' dei profughi da ospitare,ma saranno obbligati ad accogliere indifferentemente ,in termini numerici sino al 5% del numero di abitanti del proprio paese ,dopodiché quel paese dovra' considerarsi saturo ,soltanto quando tutti gli altri paesi avranno raggiunto il 5% potremo riaprire una riflessione su come impostare una eventuale fase 2..
I profughi ,che non accetteranno altre destinazioni quando uno stato sara' dichiarato saturo ,dovranno essere immediatamente rimpatriati , lasciandoli al proprio destino...
I paesi che ospiteranno dovranno individuare grandi spazi dove potranno sorgere dei campi di accoglienza ,formati da strutture mobili prefabbricate e servizi igenico saitarie adeguate...
I campi dovranno essere gestiti dsll'esercito del singolo stato,in collaborazione con la croce rossa internazionale ,ma soltanto per i ruoli di sicurezza e supervisione,poiche i profughi avranno il diritto /dovere di autoeleggersi un direttivo e autogovernare il loro campo,gli stati forniranno i materiali da costruzione ,ma l'assemblaggio dovra' essere effetuuato dai profughi , a costo zero ovviamente in cambio di ospitalita',cibo ,assistenza ,sanita',istruzione, con l'obbligo di non lasciare mai i campi di accoglienza se non autorizzati per gravi motivi ,esempio ricovero in ospedale,tutti gli altri servizi saranno offerti in modo organizzato ,all'interno dei campi/villaggio organizzati e prefabbricati dai profughi..
Tutti costi sostenuti dai singoli stati, dovranno essere rifatturati all'ue ,la quale si impegnera' a sommare tutti i singoli costi e suddividere il tutto anche ai paesi europei che hanno deciso di non offrire ospitalita',ma che saranno tenuti comunque a contribuire economicamente , con contributi economici maggiori dei paesi che accolgono..i profughi in questa prima fase,che potrebbe durare qualche anno ,non potranno avere diritto al lavoro,ne diritto all'edilizia popolare destinata ai popoli nativi ,in cambio devono ricevere il necessario in beni materiali e servizi che permetta loro una permanenza dignitosa nei villaggi per il tempo necessario alla fine dell'emergenza...
Essi non potranno lavorare ,ne accedere all'edilizia popolare,perche'non dovranno in alcun modo alterare gli equilibri del paese che li ospita' sottraendo risorse ai nativi,o cmq dare la percezione di cio, a meno che lo stato che li ospita',non abbia bisogno di determinate figure professionali che non riesce a reperire nella propria popolazione...
Questa potrebbe essere la bozza di una ipotetica fase uno di gestione della macchina europea ,che forse potrebbe durare qualche anno ,con regole ferree senza eccezioni di applicazione,ovviamente mentre la comunita' internazionale lavora sul fronte della diplomazia e non solo , se necessario anche con l'uso della forza , per mettere fine alle guerre nei paesi di origine..
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