Italia 2° paese piu' vecchio al mondo: abbiamo desiderio di morte, scelto il comfort alla vita.
Thornton: “Troviamo difficile sacrificarci per le generazioni successive. Per questo abortiamo così tanti bambini.
Per questo non distribuiamo più la ricchezza dai ricchi ai poveri, ma dai non nati ai vivi”
Il declino della fertilità in Italia è legato alla mancanza volontaria di figli.
E’ un fenomeno di massa.
C’erano persone in passato che finivano la loro vita senza figli, e questo era considerato una tragedia, li si guardava con compassione.
Abbracciano la morte attraverso l’infertilità, la concupiscenza, e la guerra.
Un cane striscia in un buco per morire.
I membri di una cultura malata non fanno niente di così drammatico, cessano di avere figli, si stordiscono con l’alcool e la droga, diventano scoraggiati e spesso la fanno finita con se stessi.
Una buona parte del mondo sembra aver perso il gusto per la vita.
La fertilità è scesa finora in alcune parti del mondo industriale in maniera tale che lingue come ucraino ed estone saranno in pericolo in un secolo, e l’italiano nel giro di due.
Il ripudio della vita tra i paesi avanzati che vivono in prosperità e pace non ha precedenti, tranne nell’anomia della Grecia durante il declino alessandrino e a Roma durante i primi secoli dell’èra volgare.
I bambini hanno anche un valore spirituale.
Facciamo finta di nulla, ma nel 2016 il numero di bimbi non nati ha raggiunto le dimensioni di una città come Monza.
Perché l’Italia non fa più figli?
E perché la crisi demografica è anche una crisi democratica?
“E’ una rivoluzione culturale: abbiamo sempre più auto, gadget, vacanze e metri quadri, ma sempre meno figli.
Abbiamo più gadget, più auto, più vacanze, più metri quadri, ma sempre meno figli. Perché?
Una delle ragioni è che i figli sono bellissimi, ma non sono economicamente convenienti.
E in una società che premia ciò che è conveniente, non è una buona idea costruire una nuova famiglia.
Nascerà un nuovo tipo di famiglia: senza fratelli, zii, cugini”
Arrivano ogni anno e sono come un bollettino di guerra, e Rod Dreher lo dice cosi' : “In occidente abbiamo un desiderio di morte, abbiamo scelto il comfort sulla vita”.
i rapporti dell’Istat sulla popolazione: “Mai così basso il numero delle nascite”.
Nel 2016 l’Italia è “dimagrita” di 134 mila persone.
Abbiamo perso una città come Salerno.
Ma ogni volta, rapidamente, si passa ad altro, come se questi rintocchi funebri, fatti di numeri e grafici, non avessero neppure più il potere di scuoterci.
Come se riguardassero qualcun altro.
Bruce Thornton, studioso di antichità della California State University e autore di “Decline and fall of Europe”, vede facili paragoni storici con la situazione italiana. “Non conosco nessuna società pre-moderna che ha smesso di avere figli”, dice Thornton “Si vede questo fenomeno tra le élite, per esempio nella Roma tardo-repubblicana, con Augusto che ha cercato di incoraggiare gli aristocratici romani ad avere più figli.
Prima dell’età moderna, la gente ha visto i bambini come risorsa più importante di ogni cultura.
Solo i moderni possono essere così stupidi da ignorare questa saggezza”.
Secondo Eberstadt non è detto che il suicidio demografico dell’Italia sarà accompagnato dal disastro economico.
“In linea di principio, è possibile per una società che perde popolazione rimanere ricca, l’Italia potrebbe investire in tecnologia, scienza, istruzione, produttività.
Ma in una società grigia il welfare diventerà insostenibile.
Dovrete aumentare l’età pensionabile a 72, 73, 74 anni.
Già oggi la sicurezza dell’Europa, compresa l’Italia, è nelle mani degli Stati Uniti.
Forse l’unica speranza è far entrare milioni di migranti.
Pagherete un prezzo per la vostra società e cultura?
Sicuramente.
In Inghilterra i migranti indiani, pakistani, bengalesi hanno diversi tassi di fertilità.
Chi manterrà tassi di fertilità doppi di quelli italiani o inglesi non potrà assimilarsi.
Se l’Italia continua su questa strada, non penso che la società italiana sopravvivrà così come è oggi.
E’ possibile che l’Italia sarà osservata dal resto del mondo come un esperimento, per capire come una società sopravvive a questo terremoto.
Sarete una cavia per il resto del genere umano”.
La fecondità è scesa a 1,34 figli per donna.
Ma se consideriamo che le straniere fanno 1,95 figli, le italiane sono su 1,27.
Nessun paese al mondo fa meno figli dell’Italia.
E’ la peste bianca, a differenza dell’epidemia del Medioevo che riempiva i cimiteri, l’epidemia di sterilità volontaria svuota i reparti di maternità.
La carestia delle nascite e'il vero panico demografico, e il mondo islamico ci lancia il suo guanto di sfida demografico:
“Fate cinque figli, voi siete il futuro dell’Europa”, ha appena detto il presidente Erdogan ai turchi che vivono nel Vecchio continente.
Può un paese di vecchi avere un ruolo sulla scena internazionale?
“Sarete vulnerabili.
La Cina, l’Iran e la Russia stanno avendo gli stessi problemi demografici, ma a breve termine il fallimento di nervi dell’occidente e il rifiuto di investire nella difesa li ha incoraggiati.
E non dimentichi il problema del jihad islamico: gli immigrati musulmani provenienti da paesi con più alto tasso di natalità sono un bacino più ampio di potenziali reclute jihadiste.
Anche se nel lungo periodo il loro tasso demografico tornerà nella media, a breve termine possano raggiungere una massa critica – come il dieci per cento in Francia – che ha il potere politico per iniziare a cambiare la cultura del paese ospitante”.
Ma come sarà questa Italia futura di due terzi di anziani e pochissimi bambini?
La domanda sull’Italia quindi è: ci sarete ancora domani?
Un popolo può scomparire”.
L’Italia è il secondo Paese più vecchio al mondo con un declino demografico confermato per il terzo anno consecutivo, mentre le nascite sono in calo da nove anni.
Ci sono 168,7 anziani ogni 100 giovani.
Ma è anche il Paese con un ascensore sociale bloccato, dove la “dote familiare” – in termini di beni economici ma anche di titoli di studio e attività dei genitori è “determinante” per avere successo nello studio e nel lavoro: solo il 18,5% di chi parte dal basso si laurea e solo il 14,8% ha un lavoro qualificato.
Questo il quadro che emerge dal rapporto Istat 2018.
IL DECLINO DEMOGRAFICO – Dal 2015 l’Italia è entrata in una fase di declino demografico.
All’1 gennaio 2018 si stima che la popolazione ammonti a 60,5 milioni di residenti, con un’incidenza della popolazione straniera dell’8,4% (5,6 milioni).
La popolazione totale è diminuita di quasi 100mila personerispetto ai dati dello scorso anni.
“Si accentua contemporaneamente l’invecchiamento della popolazione ,sottolinea il rapporto ,nonostante la presenza degli stranieri, caratterizzati da una struttura per età più giovane di quella italiana e con una fecondità più elevata”.
Per il nono anno consecutivo le nascite registrano una diminuzione: nel 2017 ne sono state stimate 464mila, il 2% in meno rispetto all’anno precedente.
Si tratta di un nuovo minimo storico, dovuto anche al fatto che si diventa genitori sempre più tardi.
Considerando le donne, l’età media alla nascita del primo figlio è di 31 anni nel 2016, in continuo aumento dal 1980 quando era di 26 anni.
“Il declino della popolazione è l’elefante nel salotto del mondo.
E’ una questione di aritmetica, sappiamo che la vita sociale della maggior parte dei paesi sviluppati si romperà entro due generazioni.
Due italiani su tre e tre giapponesi su quattro saranno anziani nel 2050.
Se gli attuali tassi di fertilità continuano, il numero di tedeschi scenderà del 98 per cento nel corso dei prossimi due secoli.
Nessun sistema pensionistico e sanitario è in grado di supportare tale piramide rovesciata della popolazione.
Ma l’allarme che riguarda il nostro paese non viene solo dall’Istat.
Ce lo ripete anche l’Onu.
Gli italiani sono un gruppo etnico in via di estinzione, se le tendenze individuate dalla Population Division del Department of Economic and Social Affairs del Palazzo di vetro non verranno invertite.
LA SPESA SOCIALE E LA PERCEZIONE DEL SOSTEGNO – Ed è per questo che la spesa per il welfare assume un’importanza cruciale.
Nel 2015 la spesa per protezione sociale è stata in Italia pari al 30% del Pil.
Un dato superiore a quello registrato nei Paesi dell’Unione Europea che hanno speso mediamente il 28,5% del Pil.
Le prestazioni sociali in denaro predominano su quelle in natura, con l’Italia che presenta il valore più elevato (il 22% del Pil).
Eppure tra le persone di 75 anni e più la quota di coloro che dichiarano un sostegno debole (19,1 per cento) rimane comunque alta, poiché entrano in una fase della vita particolarmente critica.
Nel confronto con l’Unione europea, l’Italia mostra una maggiore fragilità: per tutte le classi di età è più bassa la quota di chi percepisce un sostegno forte (27,8 contro 34,1 per cento) ed è più elevata la quota di chi dichiara una percezione di un sostegno debole (17,4 contro 15,5 per cento).
Ci saranno adolescenti geriatrici o una geriatria di adolescenti.
La gente cercherà un qualche tipo di trascendenza, la troverà nella cosiddetta ‘spiritualità’, paganesimo, culto della natura, il potere curativo dei cristalli, candele, carillon tibetani.
La piramide della popolazione tradizionale sarà invertita, gli anziani dovranno lavorare fino a tardi nella vita e saranno assistiti da robot importati dal Giappone
Molte persone oggi, e c’è un boom, vivono da sole, sole in appartamenti.
In Giappone ci sono grandi parti della società giovanile che non hanno interesse nel sesso, sono avversi al sesso, allergici.
Se il regime attuale di fertilità in Italia si estenderà ad altre due generazioni, la famiglia italiana sarà completamente ridefinita.
Tre quinti dei vostri bambini non avranno fratelli, cugini, zie, zii; solo genitori, nonni e bisnonni, forse”.
Eberstadt prosegue: “Il declino della fertilità è legato alla scelta volontaria di non avere figli, comune a tutto l’occidente.
Fu così anche fra le élite dell’Impero romano.
L’Italia sarà osservata come un esperimento, una cavia”
L’eutanasia sarà usata in massa in una società per oltre la metà di vecchi?
“No, vedremo grandi investimenti per aumentare la lunghezza della vita, con la produzione ad esempio di reni e cornee artificiali.
Questo entrerà in conflitto con i giovani in declino. Immigrati arriveranno dalle regioni fertili della terra.
Lo dissero i tedeschi nel difendere la politica delle ‘porte aperte’ di Angela Merkel.
Solo che sempre più musulmani troveranno la democrazia liberale ostile alla loro fede e vorranno trasformarla.
Per la sicurezza farete affidamento ai mercenari e alle armi tecnologiche, ma è un rischio come dimostra la storia.
Ma soprattutto, non avrete più alcuna volontà”.
figli sono costosi e rendono più difficile godersi la dolce vita.
Un popolo egoistico che ha abbandonato la religione trova difficile sacrificarsi per la generazione successive, che è anche il motivo per cui abortiamo così tanti bambini.
“L’Italia sembrerà una casa di riposo per adolescenti geriatrici: tornerà il ‘dovere di morire’. Il welfare collasserà, mancheranno i soldati, produrremo cultura per intrattenere i vecchi e al posto del cristianesimo ci affideremo al potere curativo dei cristalli e dei carillon tibetani”
Eppure, in Italia nessuno parla di suicidio demografico.
“Quando le persone hanno avuto la libertà di scegliere la responsabilità verso le generazioni passate e future, o di vivere per il momento, hanno deciso di vivere per il momento.
Due guerre mondiali hanno mostrato agli europei che la loro cultura era deperibile e, per certi versi, costruita su illusioni di superiorità nazionale, e quando queste illusioni sono state chiamate in causa, gli europei hanno visto che non c’era alcuna ragione di sacrificare i piaceri per la cultura.
Gli individui intrappolati in una cultura di morte vivono in un crepuscolo del mondo.
Le culture di oggi stanno morendo di apatia, non per le spade dei nemici.
L’apatia europea è il rovescio della medaglia dell’estremismo islamico.
Potrà la geriatria italiana essere democratica?
Certamente, conclude Goldman.
“Potrete votare democraticamente per chiedere all’ultima persona di spengere la luce”.
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