90% degli europei utilizzera' tutto il reddito per cibo ed energia - Lancet : tutta colpa dei no vax, vaccinazione di massa

La Giornata oggi inizia bene : "Oggi c’è il rischio di crack tra le società energetiche per la crisi di liquidità causata da normative pensate dopo Lehman, che hanno dato un grande ruolo alle controparti centrali (clearing house) e hanno aumentato il meccanismo delle garanzie".  (Sole 24 ore) Poiché le banche centrali di tutto il mondo aumentano contemporaneamente i tassi di interesse in risposta all'inflazione, il mondo potrebbe avvicinarsi a una recessione globale nel 2023, e a una serie di crisi finanziarie nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo, secondo un nuovo studio completo della Banca Mondiale. Prosegue ancora meglio : Allarme della Banca Mondiale – L’economia globale rischia di sprofondare in recessione L'economia mondiale rischia di sprofondare in recessione, avverte l’istituto con sede a Washington, con l'inflazione ai massimi da decenni, l'economia globale che subendo il rallentamento più marcato dal 1970 e la fiducia dei cons...

Indaco Reportage: Banche: Sepa al posto del Rid, caos conto. Bollette non pagate, costi a sorpresa

Indaco Reportage:Banche: Sepa al posto del Rid, caos conto. Bollette non pagate, costi a sorpresa

Primo febbraio: parte il nuovo meccanismo europeo di pagamento Sepa Direct Debit. 
Si tratta del sostituto del Rid, cioè il sistema per l’addebito delle bollette in conto corrente. 
Il piano nazionale di migrazione dal vecchio al nuovo sistema è datato 2007. Ma, arrivati al dunque, nelle banche italiane è scoppiato il caos: si va dalle fatture che giacciono impagate da giorni nonostante i conti correnti siano in attivo, a quelle che vengono saldate anche due o tre volte. 
Tanto da scatenare le ire di molti correntisti che hanno segnalato la loro situazione a ilfattoquotidiano.it.
 Tutta colpa di problemi meramente tecnici risolti o in via di risoluzione, che però coinvolgono trasversalmente tutti gli istituti di credito.
 Persino colossi come Unicredit che ha appena inaugurato a Milano una avveniristica sede alla presenza dell’ormai ex premier Enrico Letta e di tutto il gotha della finanza italiana. 
E naturalmente anche le “privatizzande” Poste, che hanno perfino scritto una lettera ai loro correntisti invitandoli a tenere d’occhio il conto per identificare eventuali addebiti multipli ed esercitare la facoltà di rimborso “entro otto settimane successive alla data di scadenza per le fatture emesse”.
Eppure nella mente di Bruxelles, la Sepa avrebbe dovuto fin da subito portare vantaggi per la clientela consentendo, ad esempio, di addebitare in un conto corrente italiano l’affitto di una casa a Londra senza la necessità di ricorrere ad un istituto di credito straniero. Nell’immediato, però, l’uso del nuovo sistema si è scontrato con i ritardi nei test tecnici tra le banche e gli operatori di telefonia, delle multiutility che vendono gas e luce e di quanti utilizzano nella pratica degli affari questo tipo di richiesta di addebito. “Ci risulta ci sono stati solo limitatissimi casi: le operazioni di addebiti Sepa sono purtroppo ancora molto poche – spiegano fonti ufficiali Bankitalia – Casi di doppio/triplo addebito di bollette sono stati subito sistemati dalle banche di competenza”.
Del resto che ci potesse essere qualche problemino, in Bankitalia lo avevano già intuito.
 Non a caso, a metà gennaio, i controllori di palazzo Koch hanno chiesto a “tutti i soggetti coinvolti – da prestatori di servizi di pagamento a utilizzatori, gestori di infrastruttura, fornitori di servizi tecnologici” di compiere “ogni sforzo” e di accrescere “ulteriormente l’impegno per rispettare la scadenza del primo febbraio secondo i piani già approvati”.
 La Commissione europea, dal canto suo, aveva proposto lo scorso 9 gennaio una modifica del Regolamento sulla data finale per la migrazione alla Sepa, ipotizzando lo slittamento della transizione al primo agosto di quest’anno. Ma la Banca centrale europea di Mario Draghi, pur prendendo atto della proposta della Commissione, ha però confermato la scadenza originaria.
Di qui il caos di una transizione a tappe forzate che dovrà essere gestita rapidamente da banche e operatori. Interpellati in merito, da Unicredit ci fanno sapere che: “E’ un problema che è stato riscontrato in maniera generalizzata da tutte le banche, ma ogni banca compresa la nostra si è attrezzata a risolverlo e sta risolvendo ogni singolo problema. Ovviamente le banche sono dotate di servizi e di uffici che queste le tracciano, le gestiscono e poi si attrezzano per risolvere il problema sul cliente. 
E’ quello che stiamo facendo e che stanno facendo anche altri”. 

http://www.signoraggio.it/banche-sepa-al-posto-del-rid-caos-conto-bollette-non-pagate-costi-a-sorpresa/
fonte: http://www.blitzquotidiano.it/economia/banche-sepa-al-posto-del-rid-caos-conto-1827163/
SE VUOI COMMENTARE PREMI IL PULSANTE ROSSO CHAT

Commenti