90% degli europei utilizzera' tutto il reddito per cibo ed energia - Lancet : tutta colpa dei no vax, vaccinazione di massa

La Giornata oggi inizia bene : "Oggi c’è il rischio di crack tra le società energetiche per la crisi di liquidità causata da normative pensate dopo Lehman, che hanno dato un grande ruolo alle controparti centrali (clearing house) e hanno aumentato il meccanismo delle garanzie".  (Sole 24 ore) Poiché le banche centrali di tutto il mondo aumentano contemporaneamente i tassi di interesse in risposta all'inflazione, il mondo potrebbe avvicinarsi a una recessione globale nel 2023, e a una serie di crisi finanziarie nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo, secondo un nuovo studio completo della Banca Mondiale. Prosegue ancora meglio : Allarme della Banca Mondiale – L’economia globale rischia di sprofondare in recessione L'economia mondiale rischia di sprofondare in recessione, avverte l’istituto con sede a Washington, con l'inflazione ai massimi da decenni, l'economia globale che subendo il rallentamento più marcato dal 1970 e la fiducia dei cons...

Norman Atlantic- a fuoco 24 anni dopo il Moby Prince: “La tecnologia non basta”

Norman Atlantic- a fuoco 24 anni dopo il Moby Prince: “La tecnologia non basta”

Loris Rispoli, portavoce dei familiari delle vittime della sciagura di Livorno del 1991: "Se allora un traghetto che brucia in mare era comprensibile, oggi con i nuovi mezzi tecnici è impensabile"
di Francesco Sanna
“A distanza di tanti anni un mezzo come un traghetto brucia in mare e la tecnologia non è riuscita ad impedire la tragedia; se nel 1991 era capibile, oggi è impensabile”.
 Loris Rispoli, portavoce dei familiari delle vittime della tragedia del Moby Prince, segue il soccorso al Norman Atlantic con il peso della rievocazione. 
Il 10 aprile 1991 un incendio scoppiato sul traghetto della compagniaNavarma (oggi diventata Moby), scatenato dalla collisione con una petroliera ancorata nella rada del porto di Livorno, fu causa principale della morte di sua sorella, Liana, addetta alla boutique di bordo, e di altre 139 persone. 
Da allora Rispoli è in prima linea per ottenere verità e giustizia sulla vicenda, tutt’oggi
impunita ed in questa legislatura oggetto di proposte per l’istituzione di una commissione d’inchiesta parlamentare. 

Raggiunto da il fattoquotidiano punta il dito contro i sistemi di sicurezza delle navi “dopo la strage del Moby Prince tutti dissero che per noi la sfortuna fu un incendio proveniente dall’esterno della nave, mentre in caso di focolai interni i sistemi di sicurezza avrebbero scongiurato ogni tragedia; sul Norman Atlantic le fiamme sono partite da un solo punto, il garage, e sono state controllate dopo 7 ore, quindi a quasi 24 anni di distanza continuiamo a mettere a rischio la vita di chi naviga”.
“Se il Parlamento approfondisse la nostra storia impareremmo la sua lezione, imponendo normative capaci di prevenire questi disastri”
In questo caso però, il soccorso delle autorità verso la nave incendiata è apparso tempestivo. “E’ vero – concorda Rispoli – è stata messa in campo una macchina enorme, tutto quello che è mancato nel 1991,evidentemente le capitanerie oggi funzionano bene. 
Se nel 1991 la capitaneria di porto di Livorno avesse svolto a pieno il suo ruolo, qualcuno dei nostri familiari sarebbe vivo”. 
All’epoca infatti le autorità marittime determinarono nel traghetto la nave investitrice solo un’ora e venti minuti dopo la collisione, nonostante la rada di Livorno fosse occupata da numerose imbarcazioni, dotate di radar. 

Una componente di diversità tra le due vicende, ripresentatasi anche nel parallelo col disastro del Costa Concordia, pare anche l’evoluzione delle comunicazioni tra imbarcazione in difficoltà e mezzi a terra. 
“Latecnologia attuale aiuta molto: a bordo tante persone avranno filmato e inviato messaggi, al contrario di quello che successe nel 1991.
 Allora c’erano alcuni cellulari di prima generazione che non prendevano a pochi metri dall’uscita del porto e un malfunzionamento della radio del traghetto rese poco udibili anche le richieste di soccorso da parte dell’equipaggio”. 
Loris Rispoli, ci vogliono i disastri per migliorare le cose? 
“No, non ci vogliono e non ci vorrebbero. 
La vita umana dovrebbe essere bene supremo. 
Perciò insistiamo nel dire che ottenere verità e giustizia sul Moby Prince è un modo per far sì che tragedie come queste vengano evitate. 
Se il Parlamento approfondisse la nostra storia impareremmo la sua lezione, imponendo normative capaci di prevenire questi disastri”.
I due percorsi per l’istituzione di una commissione d’inchiesta avanzano lentamente in Parlamento. 
A novembre sembrava ad un passo l’avvio dei lavori al Senato, per un’intesa tra le tre forze proponenti (Pd, M5s e Sel), ma la redazione di un testo unificato non è arrivata a compimento a causa dell’occupazione delle commissioni nell’esame della legge di stabilità. Forse la vicenda del Norman Atlantic potrebbe favorire finalmente un’accelerazione.


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